Lavorare “sotto padrone” è una iattura; lavorare in proprio, una pacchia. Il “capo” ordina, dirige, dà disposizioni e gli altri, quelli che stanno “sotto”, lavorano. Il capo no, lui si limita a scorrere i bilanci, presenziare a eventi, viaggiare, firmare “contrattoni” e – soprattutto – vantare un reddito con tanti, tantissimi zeri
Articolo tratto da “BE DIFFERENT” – Ottobre Novembre 2019